L’Ansia e l’arancione

 

 

Ciao Papo,
ieri sera al laboratorio d’arte ho disegnato questo.
Un occhio, una figa, un cazzo, un cuore.
Ti da fastidio Papo che dica queste parolacce? Per noi grandi di ‘sto mondo questo sono.
Visti sottosopra il cuore diventa cazzo, il cazzo diventa cuore, l’occhio diventa figa, la figa diventa occhio.
Tra di loro si guardano, racchiusi in due figure geometriche speculari che sembrano volti con i nasi uno appoggiato all’altro.
A spiegare e fondere la commistione, la promiscuità e l’intercambiabilità delle cose.
Tutto intorno la quotidianità con le sue forme e i suoi colori ricorrenti.
L’arancione, il colore della follia è spinto verso l’esterno, quasi a voler liberare il mio accusare ansia.
La cosa stupefacente, analizzandolo con Nadia (la Dottoressa Pittrice) è che razionalità, coscienza ed incoscienza si mescolano ed esprimono all’unisono lo stesso senso: Ansia.
Ansia di essere osservato espressa dall’occhio.
Ansia per ciò che vive in un limbo che non si esprime: cuore, cazzo e figa.
Questo disegno esprime in toto il mio stato d’animo attuale: sono in ansia per il Libro, sono in ansia per chi legge e per i commenti, sono in ansia per Totta, Mamma e me.
Papo, io oggi questo vivo ed ho da raccontarti, non cazzate che non sento, non ti ho mai raccontato e mai ti racconterò cazzate che non sento.
Non so dove andare a sbattere la testa per tramortirmi con lo spigolo giusto…
C’è solo da stare calmi, gestire l’ansia e lasciare che ciò che tu hai scritto e ci hai lasciato faccia il suo corso.
Io voglio solo essere uno scrittore e non una folle mina vagante.
Papo, dopo che te ne sei andato sarebbe stato tutto molto più facile andando a stare sotto un ponte… da questa parte dell’Infinito c’è sempre da combattere in tutto e per tutto col coltello fra i denti e per ottenere qualsiasi cosa c’è da armarsi di pazienza e da metterci un amore e passione a pacchi. La motivazione non mi manca, ce la metti tutta tu, solo che ho male ai denti… con la pazienza sto facendo allenamenti da triatleta.
Ci ho messo e ci metterò tutto l’impegno e la passione possibile affinché tutto vada per il meglio ma ‘sta storia è fottutamente troppo personale e radicata in me e tra me, Papo e il nostro libro.
Girava così oggi, fin quando sull’uscio di casa l’ennesima piumetta bianca mi ha salutato, come hai fatto a portarla fin sopra al primo piano?
Mi assillo di domande quando tu tutto già sai e ci hai preparato in Magnifico disegno!

Bel Muso, ti riempio di baci da Pazzo Ricchione quale sono!
Papà

12 aprile 2017

Lettera 192

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