Caos e Perché

 

 

Ciao Papo,
saluto il “Caos” e chi gli da respiro con queste righe venute al volo, ritrovate nel bagaglio della mia Memoria.
 
Gira, cresce, non ferma
continua, alimenta, domani
ieri, oggi, cosa.
Da cosa nasce cosa.
Muore cosa, Caos.
Diventa.
Sorriso, notte, alba
lacrima, pioggia, idea
starnuto, vento, soluzione.
Non tenerlo stretto tra le mani,
non agitarlo,
non te ne fare un tarlo.
Godilo, semplice, osservalo forte, fallo!
Dagli la mancia e grattati la pancia.
 
Nella Memoria oltre al Caos c’era già il Seme del “Perché”!
 
Da un giorno all’altro si viene,
da un giorno all’altro si va.
Senza misteri si passa di qua,
senza più averi si torna di là.
Quanto sforzo per stare così e cosà
senza scoprire che il paradiso è già qua.
E i desideri rimangono appesi ad un filo
che non sfilo e non infilo
non sbroglio la matassa e continuo a pagar dazio
fino ad esser saturo e sazio
la vita non è una rata e nemmeno una sciarada
solo semplice oblio che accoglie un’altra giornata
o lascia che il Caos faccia l’Amore con la Vita.
 
Ciao Papo, Caotica Memoria Perenne!
Papà

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