Albero, Voglia, Fantasia e Talento

 

 

Ciao Papo,
carte segnate alla nascita, mescolate e perse nel mazzo, tutti che parlano alla Luna, la Luna che ascolta tutti e non parla con nessuno. Da sabato non Ti scrivo, Tu sai che faccio fatica a non scriverti perché a scriverti fatica non ne faccio nessuna.
Poesie, o robe che gli assomigliano, oggi ne ho quattro da mandare a Te, al Tuo Amico, ai miei Santi e all’Universo.
Albero, Voglia, Fantasia e Talento, così si chiamano ‘sti pensieri carichi di domani e di ieri.
 
Albero
radici folte e profonde
più delle fronde.
Susseguirsi di stagioni
ristoro e culla di ucelli.
Scisso
tra la linfa della primavera
e l’inverno di ciò che è stato.
Turbine di umori ed emozioni
uragano che strappa i rami
e fa scappare gli uccelli
quiete roboante
silenzio assordante.
Meraviglioso Abete
spirito di adattamento
saldo nelle sue radici profonde
che sono gambe affusolate
preludio al cambiamento
smarrimento del momento
vigoroso e amato Albero della foresta.
Fronda di Cielo
ti conoscono così gli uccelli
che si appoggiano su di Te,
ognuno il suo, ti cinguettano
il proprio canto d’Amore.
 
Te la strappano via con le unghie,
affinché i brandelli di carne ancora pulsanti smettano di vibrare.
Perché non c’è realtà più controllabile di chi ne è privo.
La tengono a bada con giochi, con il lavoro,
con una moglie e con un marito,
persino coi figli,
con la noia, col tg, con l’auto nuova fiammante,
e te la fanno scordare.
La Voglia.
La tua voglia di vivere e amare
senza dogmi da rispettare,
cerchi da far quadrare,
e sbarre da segare.
Ma solo con l’immenso desiderio
di farsi prendere e lasciarsi andare alla Vita
che è tornata a bussare.
 
Anche senz’ali ti porta via.
Pure se hai i piedi legati,
le mani in pasta e la testa bassa.
È quel che non devi lasciarti scappare
perché se no non ti resta che uscire a comperare.
Ma il soldo non acquista né ricchezza né felicità,
e spenderci dietro troppe ore per racimolarli
altro non ti lascia che stanchezza e avidità.
Il tuo tesoro è tutto in quel che riesci ad inventare,
perciò non lasciarla andar via, coltiva la Fantasia!
Ce l’abbiamo tutti ma non ce ne curiamo,
perché dicono sia più comoda una casa di mattoni
che una capanna su un ramo,
ma vuoi mettere il panorama!!?
Dove finiscono gioia, colori e profumi
se lasciamo morire nel grigio la città?
Hai anche tu un’arma,
che non fa feriti né morti ammazzati,
non te la far rubare, seguila!
Perché poi magari capita che c’incrociamo,
ci mettiamo assieme e coloriamo!
Ama l’Amore, Ama la Fantasia!
 
Talento
Te lo rubano
per farci merce.
 
Papo, la vasca da bagno è ancora segnata dai colpi del Tuo trapano camuno. Scassa tutto Tu Papo! Fallo Tu per me!
Io devo stare calmo e aspettare, dare tempo al Tempo. Si vede che a ‘sto passaggio terreno io devo imparare la Pazienza. Grazie!
Papà

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