Ehi Super… come stai?!

 

 

Ciao Papo,
un anno fa oggi era il giorno della Speranza. Vegliavamo il tuo Bellissimo corpicino, ti riempivano di baci e incoraggiamenti sussurrati all’orecchio per farti svegliare dal torpore del coma. La macchina cuore polmoni teneva vivo il tuo Pregiatissimo involucro terreno e la macchina per la dialisi teneva pulita la Tua piccola corazza da SuperEroe. Ma Tu eri già uscito da quelle Splendide spoglie, era già successo il giorno prima quando mi sei crollato davanti. Era successo mentre correvo come un pazzo con Te in braccio e urlavo soccorsi. Era successo mentre il defibrillatore nel Tuo petto non scaricava, nemmeno lui poteva salvarti come aveva fatto un anno prima a scuola. Era successo mentre ti praticavamo massaggio cardiaco e le ventilazioni e non bastavano perché per riflesso incondizionato bramavi aria e spalancavi bocca e polmoni per prendertela.
Era successo mentre ti iniettavano adrenalina e sembrava tornassi a noi e io saltavo e gridavo ed incitavo gli ambulanzieri come si fa allo stadio ma continuavi a ricadere in arresto cardiaco. Non doveva, non deve mai, ma era successo. Noi non lo sapevamo o non lo volevamo sapere che eri già andato via. La tua Grande Anima Antica aveva ripreso il suo viaggio altrove. A noi serviva starti vicino ancora un po’. Eravamo intorno a quel letto, con quelle macchine così sofisticate, per cominciare a farci una ragione che da lì in poi tutto sarebbe cambiato. Per cominciare a capire che il Mistero della vita non te lo sa spiegare nessuno Scienziato e manco nessun Teologo ma è solo e semplicemente ciò che Tu Senti e ciò che Tu Credi. Tu e solo Tu. Esattamente come hai fatto Tu ogni giorno di questa Tua vita con noi, col Tuo Incredibile Carisma. Tu Jacopo Pilotta, Tu Papo, Tu Grande Anima Immortale.
Ieri sera ti ha scritto Fabiana, mi ha commosso e fatto un gran piacere leggerla.

Ti saluto Grande Amico Bello, anche oggi farò un bel bagno al mare insieme a Totta.
Papà

Ehi Super… come stai?! É da tanto che non ti scrivo e non ti chiedo come vanno le cose da quella parte, chissá se le strade fatte di lasagne e cotolette sono giá diminuite con te nei paraggi… in questo periodo mi sono accorta che nonostante tu avessi solo 10 anni, avevi tantissime cose da insegnare a gente molto piú grande di te. A tutta quella gente che nonostante abbia vissuto una vita intera non ha capito ancora cosa vuol dire vivere. Si perché c’è differenza tra VIVERE e SOPRAVVIVERE.
Sopravvivere è quando hai una vita abbastanza monotona, quando ti accontenti di poco… quando pensi di sapere giá tutto e rimani nel tuo, senza confrontarti e ASCOLTARE gli altri. Vivere invece era come la tua di vita. Quella vita non da persona superficiale ma che dá importanza ai sentimenti, quella vita da bambino, quella in cui la voglia di imparare e conoscere è sempre forte.
È passato tanto tempo dall’ultima nostra risata insieme.
È passato tanto tempo dall’ultima partita di basket giocata insieme.
È passato tanto tempo dall’ultimo nostro abbraccio.
È passato davvero troppo tempo da tutto questo.
Questa notte sono andata sulla spiaggia a vedere le stelle e ho iniziato a pensare al fatto che è già passato un anno…
Esattamente un anno fa io mi trovavo in Abruzzo, per finire al meglio le mie vacanze con i genitori… dovevamo incontrarci con una famiglia che conosciamo praticamente da quando io ho 2 anni… dovevo essere felice per questo, ma un imprevisto me l’ha impedito. Perchè esattamente un anno fa ho scoperto che Tu, piccolo Eroe, stavi molto male… non nego che quando l’ho scoperto qualche lacrima mi è scesa, ma la stessa notte sono andata in spiaggia a vedere le stelle e non avevo fatto altro che ripetermi nella testa, che tu saresti riuscito a superare anche quella tempesta! Ho scritto sulla sabbia, sui fogli, nella mia immaginazione, che tu Super Papo dovevi continuare a vivere. Per vari motivi.
Per continuare a rallegrarmi le giornate.
Per continuare a crescere.
Per continuare a divertirti.
Per vedere Totta crescere…(quest’estate ogni pomeriggio veniva a casa nostra e giocandoci insieme ho notato che sta diventando una piccola Te, è come se tu ti fossi intrufolato nei suoi occhi, nel suo pensiero, nella sua anima, ma soprattutto nel suo cuore!
Mi ricordo una cosa che spero non scorderò mai… quando avevi 7/8 anni, appena mi vedevi mi correvi incontro e mi saltavi addosso, io ti abbracciavo forte forte e intorno a noi si creava una piccola corazza!
Tra poco inizierà di nuovo la scuola… il mio incubo, anche perchè senza di te fare i compiti è molto più noioso.

Ti saluto piccoletto!
Un bacio😙
Fabi, la tua “cuginetta”

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