Prodigio dell’Amore, obiettivi minimi Feltrinelli e Hollywood

Ciao Papo,
come stai? A me continuano a chiederlo… a te? Si va di corsa anche di là? Non credo o almeno spero di no, a te piaceva tanto rilassarti! Anche se non ti fermavi mai e ne inventavi sempre una, ti piaceva proprio metterti comodo sul divano a guardarti un bel film. Eri con noi ieri sera alle prove? Hai sentito che parlavamo di robe strane, di morti che parlano, di anime, di ciarlatani, di buona fede, di qualcuno che un dono e una sensibilità ce l’ha per davvero… Dieco Skifezza non ha dormito per l’impressione e mentre mangiavamo pizza e kebab parlavamo di merda. Sacro e profano, una divertente serata tra amici a creare musica a far volare alto il nome di Papo come avresti fatto tu coi tuoi amici tra qualche anno o forse no, forse tu saresti stato tutto il tempo coi tuoi amici nerds al negozio Labirinto a giocare a Magic. Chi lo sa quante ne avresti fatte… comunque abbiamo realizzato tutti in coro, grazie a Dieco Skifezza che quando si emoziona gli si gonfiano gli occhi e gli diventano rossi rossi tanto da cascargli fuori dalle orbite, che io sono una persona del fare. Uno che non sa stare fermo con le mani in mano e quindi il percorso giusto per me è quello di questa Lucida Follia che nasce dalla lettera quotidiana e diventa musica, libro, blog, film, musical. Obiettivi minimi Papo per avvicinarci ma rimanere a parecchie tacche di distanza dalla tua Grandezza: Feltrinelli e Hollywood. Ho una bella famiglia, sia in senso stretto noi quattro (sì. perché io continuo ad apparecchiare anche per te Papo) che tutta intera con nonni, zii e cuginetti; ho un sacco di buoni amici volenterosi; conosco tante belle persone che possono aiutarmi a realizzare il mio Sogno; ed ho un seguito di brave persone che vogliono solo il meglio per me, per i miei cari e per te Papo. Quindi non devo rincoglionirmi con robe strane. Di questo ne sono pienamente consapevole anche io, Papo, ma hai visto che non ho più paura del buio come i primi giorni a casa che avevo paura di incrociare te e Davide? Hai visto che adesso nel buio della casa, nel cuore della notte ti vengo a cercare in cameretta, sul divano ma non riesco a vederti? Lo facevo anche quando eri qui, per vedere se era tutto ok, se respiravi, se facevi dei bei sogni o se eri agitato. Farò in completa serenità il mio percorso, Papo, senza rincitrullirmi più di quanto già non sia, sarò sempre in salute fisica e mentale per Totta e per la mamma ma se davvero esiste un modo per continuare a mantenere un contatto con te lo coltiverò. Tempo al tempo.
Papo ormai sei davvero famoso, tra ieri e domenica i contatti con persone che leggono le lettere e ci vogliono bene si sono decuplicati, non ho più nemmeno idea di quanta gente ogni giorno legga ed aspetti la lettera a Papo. Sicuro oltre le cinquecento persone, forse un migliaio. Andiamo avanti, coi piedi per terra e tenendo ben fisso sia l’obbiettivo che l’amore vero che abbiamo intorno, Totta e la mamma. Domani scrivo a tutti questi nuovi arrivati che non seguono la storia delle lettere a Papo dall’inizio; oggi lascio che ti saluti una tua giovane Amica.

“Ciao Andre ho scritto questa piccola lettera per Papo…
Questa lettera la dedico principalmente ad una persona molto speciale… Una persona che aveva fretta di divertirsi ed è per questo che ci ha salutato così presto.
Questa persona è il mio cuginetto.
Da un po’ di tempo il mio è diventato un pensiero fisso.
Questo pensiero agli occhi di un adulto potrebbe sembrare un ragionamento da ragazzina stupida, che non può capire queste cose ad una certa età.
Io penso che non dovrebbero esistere parentele.
Non dovrebbe esistere la parola cugino, zio, fratello… Perché secondo me non è una questione di sangue, ma è più un fatto di lasciare un segno indelebile su questa terra.
Provo a spiegarmi meglio… Secondo me mio cugino (Papo) aveva un compito ben preciso sulla terra, un po’ come ognuno di noi…
Di solito ad ogni persona vengono affidate una o due persone da custodire, da proteggere… Ma invece a Papo sono state affidate non una, non due e nemmeno tre persone, a lui è stato affidato un mondo intero.
Il suo compito era quello di farsi conoscere da tutti, era quello di far ridere chiunque.
La cosa più bella che non mi scorderò mai di Papo è che a lui non importava se tu stavi male, se tu avevi appena finito di piangere, se eri triste per una determinata situazione…
Lui voleva solamente farti ridere. E la cosa bella era che ci riusciva sempre!!
Oggi ho letto un articolo di un ragazzo morto a Trieste.
Si chiamava Eugenio, aveva 16 anni e come me giocava a basket.
Nel bel mezzo di una partita il ragazzo si è sentito male. Ha chiesto il cambio e appena uscito BAM!! Si è sentito male…
Questa cosa mi ha fatto pensare molto… perché secondo me più ami una cosa e più sei costretto ad abbandonarla troppo presto. Si dice che gli adolescenti sono fragili come i bambini e forti più degli adulti, ma io posso affermare che questa citazione non sia del tutto vera. Perché Papo non era né un adolescente e né un adulto… era un bambino, di soli 10 anni.
Però non ne sono sicura, forse si trattava di un SuperEroe.
Uno di quei super eroi che per essere tale non aveva bisogno di super velocità, di una vista a raggi X, di una super forza o qualsiasi altra capacità sovrumana fisica o mentale.
Papo era un SuperEroe “Moderno”, uno di quelli che non aveva un nemico da combattere (perché tutti erano suoi amici), ma la sua era una battaglia continua, la sua era una battaglia contro il suo cuore stesso.
Va beh non mi dilungo troppo…
Finisco solo con il dirti che mi manchi tanto, mi mancano tutte le tue storie che mi raccontavi, mi manca la tua voglia di studiare ?, mi mancano tutte le parole inventate insieme. In poche parole mi manchi TU.
Un bacio piccolo Eroe?
Fabi”.

Papo è giorno, devo fare le cose che si fanno di giorno… a volte penso che sia meglio la notte, avere davanti tutta la notte per vivere davvero. Sono sicuro che nella tua notte dopo la vita terrena tu stai vivendo davvero, stai correndo e ti stai divertendo come un matto e questo mi fa stare sereno. Per poco, ma sereno.

Ciao Prodigio dell’Amore!
Papà

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