Spazi

 

Ciao Papo,

non so se tu l’avevi già capito, penso di sì e non ti andava troppo a genio, io lo sto realizzando adesso: la vita è fatta di spazi. La nostra società moderna li rende per lo più a compartimenti stagni. Spazio lavoro, spazio scuola, spazio casa, spazio amici, spazio sport, spazio vacanze e via ad inscatolare spazi ben delimitati che si sfiorano ma non si toccano, anche se l’esistenza è un Tutto, non dei sotto insiemi per matematici apprendisti. Da quando tu non sei più con noi, il mio spazio è sempre e solo uno: Papo. Papo non c’è più, Papo mi manca, Papo manca a Totta, Papo manca alla mamma, Papo manca a tutti, Papo è morto. Questo il mio spazio straziante che porta dritto alla follia. Penso anche che tu non sia più qui con noi per una questione di spazi. Lo spazio che separava il bar dove facevi colazione e il camper dove volevi fare la cacca. Lo spazio tra il camper e la reception per chiedere soccorsi in quell’ultima nostra corsa disperata. Lo spazio tra campeggio ed ospedale in quella volata in ambulanza. Lo spazio tra la tua voglia di fare, la tua gioia di bambino e la tua anima limpida rispetto a quello che il tuo cuoricino poteva dare, lo spazio ipertrofico di quel setto nello spazio ristretto del tuo cuore. Lo spazio vitale che ognuno di noi ricerca e rivendica. Lo spazio di gioia e spensieratezza che fa stare bene Totta. Lo spazio indefinito tra quando ridiamo a crepapelle e un istante dopo scoppiamo in un pianto inconsolabile. Papo, sei riuscito pure a fermare il tempo e lo spazio, hai distrutto i limiti imposti da questi vani ma così determinanti spazi, e gioia e dolore si fondono in un tutt’uno che è la nostra vita di questi giorni. È tanto duro mandarlo giù quanto è bello e vivo il tuo ricordo e la tua presenza, nonostante la tua assenza.

 

Beh, anche stamattina ho scritto troppo, non stare a leggere che ti annoi, corri e divertiti tanto amore mio bellissimo!

Papà

 

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