Parole e Musica incastonate tra Tempo e Spazio come Lettere e Piumette

 

Lettera 571Ciao Papo,Tempo e Spazio si aprono con un suono tenue, quasi un sibilo, un rantolo secco, un potente squarcio cui cedono il passo. In questo strappo riecheggia da questa e da quella parte dell'Infinito l'Essenziale Verità di Musica e Parole:Ogni giorno io mi siedoe ti scrivo da lontano e ti parlo e ti rivedo e mi trema un po’ la mano ogni giorno che stai in terra io mi metto a raccontarti di me di noi di casa nostra della voglia di abbracciarticosì ti sento più vicino così ti sento respirare e tengo in braccio quel bambino che non ho potuto abbastanza amare amare Ma niente è passato niente è finito sei soltanto scivolato dall’altra parte dell’Infinito e nell’Infinito ci rivedremo ancora io di questo ne son certo la dove l’orizzonte incontra il mare aperto il mare aperto In una vita meno amara e non così crudele camminando su una strada camminando ancora insieme così ti sento più vicino e non ho paura di aspettare Perché niente è passato niente è finito sei soltanto scivolato dall’altra parte dell’Infinito e nell’Infinito ci rivedremo ancora io di questo ne son certo la dove l’orizzonte incontra il mare aperto il mare aperto Niente è passato niente è finito Una lettera perché una lettera d’amore una lettera per me per curare il mio dolore Ma niente è passato niente è finito sei soltanto scivolato dall’altra parte dell’Infinito e nell’Infinito ci rivedremo ancora io di questo ne son certo la dove l’orizzonte incontra il mare aperto Niente è passato niente è finito Tempo e Spazio si suturano con lo stesso suono tenue, quasi un sibilo, un rantolo secco, potente come una ferita aperta che si rimargina. Parole e Musica riecheggiano da questa e da quella parte dell'Infinito, restano dentro e Nutrono l'Amore che si scrolla di dosso il dolore (Grazie Eros!).Ciao Papo!Papà

Pubblicato da Papo Superhero su Martedì 4 dicembre 2018

Ciao Papo,
Tempo e Spazio si aprono con un suono tenue, quasi un sibilo, un rantolo secco, un potente squarcio cui cedono il passo. In questo strappo riecheggia da questa e da quella parte dell’Infinito l’Essenziale Verità di Musica e Parole:
 
Ogni giorno io mi siedo
e ti scrivo da lontano
e ti parlo e ti rivedo
e mi trema un po’ la mano
ogni giorno che stai in terra
io mi metto a raccontarti
di me di noi di casa nostra
della voglia di abbracciarti
così ti sento più vicino
così ti sento respirare
e tengo in braccio quel bambino
che non ho potuto abbastanza amare
amare
Ma niente è passato niente è finito
sei soltanto scivolato
dall’altra parte dell’Infinito
e nell’Infinito ci rivedremo ancora
io di questo ne son certo
la dove l’orizzonte incontra il mare aperto
il mare aperto
In una vita meno amara e non così crudele
camminando su una strada
camminando ancora insieme
così ti sento più vicino
e non ho paura di aspettare
Perché niente è passato niente è finito
sei soltanto scivolato
dall’altra parte dell’Infinito
e nell’Infinito ci rivedremo ancora
io di questo ne son certo
la dove l’orizzonte incontra il mare aperto
il mare aperto
Niente è passato niente è finito
Una lettera perché
una lettera d’amore
una lettera per me
per curare il mio dolore
Ma niente è passato niente è finito
sei soltanto scivolato
dall’altra parte dell’Infinito
e nell’Infinito ci rivedremo ancora
io di questo ne son certo
la dove l’orizzonte incontra il mare aperto
Niente è passato niente è finito
 
Tempo e Spazio si suturano con lo stesso suono tenue, quasi un sibilo, un rantolo secco, potente come una ferita aperta che si rimargina. Parole e Musica riecheggiano da questa e da quella parte dell’Infinito, restano dentro e Nutrono l’Amore che si scrolla di dosso il dolore (Grazie Eros!).
Ciao Papo!
Papà

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