Parole e Musica incastonate tra Tempo e Spazio come Lettere e Piumette
Tempo e Spazio si aprono con un suono tenue, quasi un sibilo, un rantolo secco, un potente squarcio cui cedono il passo. In questo strappo riecheggia da questa e da quella parte dell’Infinito l’Essenziale Verità di Musica e Parole:
e mi trema un po’ la mano
ogni giorno che stai in terra
io mi metto a raccontarti
di me di noi di casa nostra
della voglia di abbracciarti
e tengo in braccio quel bambino
che non ho potuto abbastanza amare
Ma niente è passato niente è finito
dall’altra parte dell’Infinito
e nell’Infinito ci rivedremo ancora
io di questo ne son certo
la dove l’orizzonte incontra il mare aperto
In una vita meno amara e non così crudele
camminando ancora insieme
e non ho paura di aspettare
Perché niente è passato niente è finito
dall’altra parte dell’Infinito
e nell’Infinito ci rivedremo ancora
io di questo ne son certo
la dove l’orizzonte incontra il mare aperto
Niente è passato niente è finito
Ma niente è passato niente è finito
dall’altra parte dell’Infinito
e nell’Infinito ci rivedremo ancora
io di questo ne son certo
la dove l’orizzonte incontra il mare aperto
Niente è passato niente è finito
Tempo e Spazio si suturano con lo stesso suono tenue, quasi un sibilo, un rantolo secco, potente come una ferita aperta che si rimargina. Parole e Musica riecheggiano da questa e da quella parte dell’Infinito, restano dentro e Nutrono l’Amore che si scrolla di dosso il dolore (Grazie Eros!).
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