Scarnicch e Scalocch

 

Ciao Papo,
hai visto che sono tornato a casa dopo i giri in Puglia e Basilicata? Certo che lo hai visto! Che Bel Sogno stamattina sognarti! Che bello averti in braccio! Porca zozzona però… con tutte le cose che potevo chiederti mi è venuto da raccomandarmi di non correre come un matto coi tuoi amici a scuola.
Papo, questa te la devo raccontare! Sono stato a Cersuta di Maratea.
Si scende in spiaggia da un piccolo sentierino nel bosco. Un’antica Leggenda di Cersuta narra che questo bosco sia popolato da degli esserini chiamati “Scarnicch e Scalocch” in guerra tra loro da millenni, da prima che l’uomo abitasse quella valle. Gli avvistamenti sono stati multipli nel corso dei millenni ma solo gli anziani che hanno sentito con le loro stesse orecchie i racconti dei loro nonni e visto le tracce con i loro stessi occhi sanno cosa in realtà siano Scarnicch e Scalocch. Percorrendo il sentiero verso il mare mi sono imbattuto in un anziano signore che premurosamente mi ha detto: “Giovane, stai attento agli Scarnicch!”. “Certo! Ma cosa sono?” gli ho detto io. “Gli acerrimi rivali degli Scalocch” mi ha risposto. “Questo lo so! Ma chi sono e che fanno?”. “Gli Scarnicch so i cazz co e recch!” mi ha illuminato lui! “. Non mi ci è voluto molto a capire che gli Scalocch so i cazz co l’occh!
Forte è Papo! Dicendomi ‘sta cosa mi ha fatto scassare dal ridere Biagio, il papà di Pippo, un ragazzo della tua età che come Te vive dall’altra parte dall’Infinito.
Un osso duro Biagio. Papo ridi cazzo! Fatti sentire! Se lo vedi dì a Pippo di dire a suo papà che le regole del gioco per noi rimasti da questa parte dall’Infinito sono Sperare ma così forte da Credere! Cogliere tutti i piccoli e grandi segnali che ci confermano la vostra presente vicinanza e tenerceli stretti come Regali! Distillati di Fiducia! Spremute di Fede! Non è tutto finito in questo mondo finito di cose finite misurabili, pesabili, quantificabili vendibili e comprabili. Non sarà mai giusto. Non sarà mai accettabile. Razionalmente la morte è una insormontabile montagna di merda. Tu eri l’Essenziale che avevo bisogno di ritrovare, io Credo in Te Papo! Il resto c’è, in un modo o nell’altro vado avanti a vivere anche se è tutto in standby. C’è Totta ad indicarmi la Rotta! Ci sono le Parole da scoprire, mischiare, manipolare, con cui ridere e scherzare, farsi burla delle lacrime e bestemmiare.
Ieri l’altro sulla montagna di Cersuta c’è stato un incendio. Un aereo per un po’ ha arginato le fiamme con l’acqua del mare. Pareva fosse tutto sotto controllo. Ordinaria amministrazione qui fare i conti con gli incendi estivi. Ci si abitua a vivere in ogni situazione e a convivere con ogni imprevisto. È proprio così Papo: vivere è la nostra unica possibilità. Poi la situazione si è aggravata perché il Canadair non aveva spento del tutto l’incendio, dopo le 20.00 doveva tornare alla base, la legge dice cosi, le fiamme non spente hanno ripreso ad ardere e un pezzo di bosco sulla collina se lo sono portate via. Questa foto mostra cosa vedevano i miei occhi mentre raccontavo di Te agli abitanti di Cersuta. Io e Biagio siamo rimasti fino alle 2.30 da soli, per lo più in silenzio, a vedere il fuoco che si mangiava il bosco. Inermi, impotenti, davanti al disastro. Proprio io e Biagio come con Te e Pippo. E’ un caso o è un segno che due papà così divorati dentro assistano da soli, insieme, in silenzio a questa devastazione. Forse Papo e Pippo insieme avete voluto farci vedere il segnale manifesto che quando Natura, Scarnicch e Scalocch si mettono insieme non esistono cazzi che noi uomini possiamo ordire per contrastarla? Forse avete voluto farci vedere Pippo e Papo che la serenità passa dall’accettazione dell’inaccettabile? Lasciamo perdere le maldestre decisioni umani in merito al fuoco sia per come possa essere stato alimentato, sia per come spegnerlo. No, non le lasciamo perdere, dentro me e Biagio il fuoco dell’ingiustizia brucerà per sempre ma solo noi da soli riusciremo a tenerlo a bada. Solo io con l’aiuto di Papo e solo Biagio con l’aiuto di Pippo.
Io scrivo insieme a Te Papo, Biagio lavora il rame, Pippo quando mostra i bellissimi lavori del suo papà ai clienti del bed and breakfast diceva: “Li ha fatti mio papà! Mio papà un po’ sfigato ma è un’Artista!”. Chissà quante risate vi fate Tu e Pippo! Due allegri stronzetti! E’ da qui che io, Biagio, Nik e Sonia, le vostre Mamme, si parte per tornare a Vivere. Ci siete, rimarrete e crescerete, siete così forti e gentili che continuate a farvi sentire a noi e solo a noi, ognuno a suo modo, spetta trovare il miglior modo possibile per continuare a vivervi.
Finisce che ci ritroviamo, sotto un ponte o su una scogliera a pescare, io con Te Papo, Totta e Mamma; tu Pippo con papà, mamma e Leo. Noi rimasti da ‘sta parte dell’Infinito dobbiamo solo imparare la Lezione della Leggerezza e della Pazienza, quelle che giocando, scherzando e ridendo, da Eroi Bambini ci avete insegnato. E’ solo insieme a voi che ci salviamo dal male di vivere. Vivere non è mai un male, anche per il fuoco è l’unica scelta possibile. Finché nella nostra mente e nei nostri cuori ci sono Scarnicch e Scalocch siamo in buone mani, sono ottimi pompieri loro!
 
Grazie Bei Musi!
Papà e un amico di Tuo Papà
14 luglio 2017

Lettera 278

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