Con Te “Grazie!” non è mai una parola scontata

 

 

 

Ciao Papo,
mi sono arrivati, e non mi sono arrivati, dei messaggi, dei pensieri e dei cuori negli scorsi giorni. Fabiana, la Tua Amica e Cugina grande è sempre la voce che meglio Ti racconta e preferisco regalarti:

“Sì è vero, sono passati già due anni… come vola il tempo, eppure dicono che il tempo vola solo quando ci si diverte… ma io non mi diverto mica senza di te! Quante cose dicono le persone, parlano parlano e alla fine non dicono niente. Si è vero anche tu parlavi tanto, non smettevi mai eh, però riuscivi a dire sempre la cosa giusta al momento giusto! Anche nel momento in cui non aprivi bocca, solamente tu con il tuo sorriso eri esattamente all’altezza della situazione. Forse è proprio questo quello che mi manca di più di te, il sorriso. Quello sempre sgangato. Perfetto nella sua imperfezione. Mi mancano tutti i rumori che facevi con la bocca per simulare una bomba, una pistola, un cannone o qualsiadi altra cosa che poteva fare casino. Mi mancano le parole che ti inventavi al momento. Mi manca persino come ti sedevi sul divano di casa mia. Mi manca il modo in cui facevi i compiti e il modo in cui solo tu sapevi giocare. Avevi la fantasia nel sangue! Chissà se sei rimasto esattamente così, con i capelli alla stessa lunghezza di due anni fa, con la stessa simpatia e pazzia.
Mi manchi tu e il tuo essere bambino!
Ogni tanto, quando ti annoi passa da casa.

Un bacio
Faby”.

Questa foto non è di due anni fa, qui avevi 8 anni, era l’Estate della Felicità, dopo quella della sincope ad Amsterdam, prima della sincope a scuola. Qui io e Mamma ci “Baciavamo il culo lussandoci il rachide” a tutto spiano per quanto eri in salute. Bellissima, ohps, Bellissimo, lo eri talmente tanto che se non aprivi bocca e li sdraiavi dal ridere con le Tue Battute, ti scambiavano tutti per una bimba. Fortissimo lo sei sempre stato e continui ad esserlo. Nelle parole di Faby c’è quel velo di malinconia che ci accompagna sempre da quei fottuti giorni di due anni fa. Dobbiamo ricordarci sempre che Tu Sei “Papo”, “Jacopo Pilotta”, “Anima Antica in Viaggio da Secoli” e per completare Tutta l’Evoluzione che la Tua Anima doveva compiere e Vivere in Eterno da questa e dall’altra parte dell’Infinito hai Scelto e Vissuto il Miglior Te Stesso Possibile. Un Bambino. Bello come un Dio greco; Saggio e Profondo come un Guru indiano; Avventusoso e Carismatico come un Capo Tribù pellerossa; Geniale come uno scienziato tedesco dei primi del ‘900;
Divertente, Travolgente, Irriverente e Strafottente come un Comico americano degli anni ’70. Forse sei stato ognuno di questi nelle Tue vite precedenti, ad ogni Tuo passaggio terreno, prima di diventare quel Prodigio Cosmico Bambino a cavallo tra la vita e la morte, per Tutti semplicemente: Papo.

Con Te “Grazie!” non è mai una parola scontata.
Grazie Papo!
Papà

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