Mangia bambini…

 

Ciao Papo,
Esistono affinità elettive, fili invisibili che collegano le anime di persone simili. Quando si incontrano, pur essendo sconosciute sino all’attimo prima, si sanno riconoscere d’istinto. Ok, ok, ho solo incrociato l’ennesima bella figa…
Ti ho fatto ridere Papo? Ma tu lo sai che c’è anche l’orario più indicato per scrivere su feisbuk ed avere più seguito?
Papo mi ha frantumato la minchia ‘sta cosa da scimmia ammaestrata. Sono un signor nessuno, non ho il talento né di Dante, né di Eco ma merito rispetto. E a scrivere 160 Lettere mai banali, in uno stato emotivo devastante, sfido qualsiasi scrittore navigato. Sfido si fa per dire, non sfido nessuno, racconto la nostra storia. La storia in cui crede ed ha puntato tutta l’editoria italiana. Non scrivo cazzate sui social per avere seguito e fama. Sto scrivendo il libro delle Lettere, poi quello delle Massime, delle canzoni ed il soggetto per un film. Ho uno scopo. Ho bisogno dell’amore e della partecipazione di tutti per realizzarlo ma non sopporto più i commenti tipo: “Bello” a una tua foto dopo che ho scritto un km di sentimenti a cuore aperto. O “Ma non si poteva fare niente per questo bambino?” dopo che… lasciamo perdere. Meno male che ci sono le Custodi a fare da ammortizzatori, paraurti e paracadute.
Papo, ti scrivo da sei mesi, con gli amici Custodi della musica sto lavorando da cinque mesi al tuo disco, alle canzoni di Papo. Siamo partiti dal musicare due canzoni scritte di tuo pugno e poi abbiamo portato in musica alcuni testi poetici contenuti nelle Lettere. Se riuscirò, più che altro emotivamente, mi piacerebbe tra qualche anno scrivere e imbastire uno spettacolo che spazi tra musica, lettura e cabaret, magari sarà il giusto proseguimento di questo mio singolare “Percorso terapeutico”. Con altri amici Custodi stiamo scrivendo il soggetto del film “La salita”, non è strettamente legato né alla biografia di Papo né alle Lettere. I protagonisti di questo racconto sono le persone care a Papo e quelle che tramite le Lettere si sono imbattute nella sua storia. Un gruppo eterogeneo di umani di diversa età, estrazione sociale, religiosa e culturale. Ognuno di loro, posto di fronte al più straziante dei dolori, elabora la sua personale strategia per trasformare lo smarrimento in Amore. E’ una storia senza un tempo preciso, senza una collocazione geografica predefinita, è un racconto che non vuole parlare la sola lingua di un’etnia, un popolo o una nazione ma la lingua universale che accomuna tutte le anime.
Papo, quando si è scatenata “La Rivoluzione d’Amore” intorno a te e alle Lettere che ti scrivo ho pensato: finalmente! Papo non sei mai passato inosservato, nella tua discrezione ma grazie al tuo enorme “Talento Bambino” hai sempre coinvolto tutti con le tue trovate, le tue battute, il tuo sorriso e la tua bellezza. Un finalmente che non ha nulla da spartire con la frivolezza dei social ma ne cavalca le potenzialità per raggiungere il nostro obiettivo. Un finalmente che realizza: “Ok, adesso con libri, musica e film facciamo sul serio”. Papo, non puoi tornare da questa parte dell’Infinito, hai dato così tanto a questo mondo ed avevi così tanto da dare che a me toccano compito e onore di portare a termine parte di ciò che avevi seminato. Ho abbandonato i miei sogni artistici anni fa perché mi bastava la tua salute e quella della nostra famiglia. Ogni, stella cadente, ogni ciglia tra le dita esprimeva il solo desiderio che tu diventassi grande. Non è andata così. Sei diventato qualcosa di ancora più grande in pochi giorni e nel giro di qualche settimana ho realizzato che il riconoscimento minimo che abbiamo da questa parte dell’Infinito per pareggiare la tua Rivoluzione d’Amore fosse un Bestseller e un film da Hollywood.
Totta, Mamma ed io non riusciamo proprio a vivere nel dolore, nella tristezza, nella disperazione, nei musi lunghi e nella serietà. Non ci interessa andare per ospedali, apprezziamo chi lo fa ma non è cosa nostra. Devolvere una quota dei proventi del libro alla ricerca di Doc. Iacopo su HCM (cardiomiopatia ipertrofica) per noi è mostrare il dito medio in faccia al Mostro, così come hai fatto Tu in tutta la tua vita! Abbiamo tanto bisogno di serenità, positività e motivazione. Abbiamo bisogno di dedicarci all’Arte, al bello, al gusto di far cose che nutrono la vita, soprattutto ora che tutto è più amaro. Non riusciamo e non vogliamo frequentare persone che hanno subito lutti di figli, frequentiamo gli amici, per lo più i pochi veri. Abbiamo bisogno di gioia per andare avanti, di tutta l’allegria, la vitalità e la spensieratezza che ci ha lasciato in dono e che omaggiamo con libri, canzoni e film di e con te e la tua famiglia. Forse tutto questo fa parte di un disegno più grande che solo Tu, bambino di 10 anni, potevi pensare e realizzare.
 
Io so solo che da questa parte dell’Infinito la storia finisce sotto un ponte. Tu Papo, io, qualche caro amico, insieme, a pescare.
Papà

 

23 febbraio 2017

Lettera 156

Mangia bambini…   Ciao Papo, Esistono affinità elettive, fili invisibili che collegano le anime di persone simili. Quando si incontrano, pur essendo sconosciute sino all’attimo prima, si sanno riconoscere d’istinto. Ok, ok, ho solo incrociato l’ennesima bella figa… Ti ho fatto ridere Papo? Ma tu lo sai che c’è anche […]
22 febbraio 2017

Lettera 155

Equilibrio   Ciao Papo, il dizionario alla voce Equilibrio dice: Stato fisico di un sistema nel quale non intervengono cambiamenti se non per cause esterne. Equilibrio termico, quello di un sistema le cui parti si trovano alla stessa temperatura. Equilibrio biologico, rapporto quantitativo costante tra le varie specie animali e […]
21 febbraio 2017

Lettera 154

Chi uso?   Ciao Papo, Totta è rimasta molto contenta delle tre piume che ci hai lasciato l’altro giorno! L’altra sera mentre andavamo al cinema le dicevo della scrittura del libro, di un pezzo nel quale raccontavo dei vostri giochi e lei, tra l’incazzato e il tenero a detto a […]
20 febbraio 2017

Lettera 153

Matrinostro     Ciao Papo, ed anche il compleanno di Mamma è passato. Come da copione le abbiamo rinnovato il guardaroba. Nonni, Zii, Cuginetti e i “Cazzi dei cani” tutti in taverna dalla Nonna per polentata. La polenta è piaciuta molto anche a Luna! Papo, sei passato a dare un’occhiata? […]
19 febbraio 2017

Lettera 152

Io forse troppo   Ciao Papo, con Totta e Mamma siamo andati al cine a vedere “Smetto quando voglio – Masterclass” sì, il secondo episodio. Il primo t’era piaciuto, questo è ancora di più un film con ritmo e azione all’americana, come i tuoi preferiti! La scena dell’incidente in auto […]
18 febbraio 2017

Lettera 151

Chiuso per esubero di piumette bianche   Ciao Papo, “Carezza nel vento che spiuma i colombi” bastava dirlo, chiedertelo… La prima piumetta bianca ieri, verso sera, sulla spalla di chi mi fa da spalla. Un sorriso che mi cambia la giornata. Una carezza vellutata. La seconda stamattina, incastrata nel tappeto […]
17 febbraio 2017

Lettera 150

Quando piove non c’è brutto tempo, piove e basta   Ciao Papo, è rimasto tutto com’era, non abbiamo spostato niente, regalato niente, buttato via niente, metti che ritorni… no, non torni ma è bello che tu resti ancora qui con noi. Ti ricordi Papo quando siamo stati al Muse a […]
16 febbraio 2017

Lettera 149

La primavera busserà   Ciao Papo, quanto sei venuto fuori bello dalla tua Mamma? Occhi scuri, profondi, capelli castani, colori comuni, spesso anonimi. Sei talmente bello e speciale che non ti servivano azzurro, verde, biondo e rosso per evidenziare la tua particolarità. Bello a tutto tondo, agile, minuto ma slanciato, […]
15 febbraio 2017

Lettera 148

Ogni volta che chiudo gli occhi     Ciao Papo, oggi è oggi è ieri o domani? Quando chiudo gli occhi e ti penso e ti scrivo tu ci sei per davvero? Una volta ho scritto ‘sta cosa: 1982 Il mondiale vinto, la nascita di mio fratello, l’estate dai nonni […]
14 febbraio 2017

Lettera 147

GIIIRA!     Ciao Papo, metropolitana, pc il spalla, una storia in tasca, io ho parole e ricordi, Adri ha in testa scheletro, capitoli, Lettere e aneddoti del libro. Adri è l’editor di Garzanti, anche lei Bellissima ragazza dentro e fuori. Ci stringiamo un sacco di volte la mano, è […]