Il nostro Tesoro

 

 

Ciao Papo,
sono in Sicilia. Non ci eravamo mai stati su quest’isola così carica di tradizioni, di sapori, di gentilezza e accoglienza. Sto andando di corsissima, incontrando un sacco di persone ed ora devo scappare in una scuola media qui a Gela, poi treno per la seconda presentazione di giornata a Ragusa. Ieri sono stato a presentarti nella sala parrocchiale qui a Gela. Il giorno prima sveglia alle 4.00, ero andato a nanna alla una e mezza per mandare a tutti la propria parola per il video di “Ti amo Beby”, aereo per Catania e siamo stati la mattina in un liceo e la sera in libreria.
Papo qui ho incontrato anche il cibo, un Tuo grande Sfizio e Gusto! Ho mangiato pasta alla norma, arancino al pistacchio, colazione con “Gggranita e brioscia”, cenato con caponata e melanzane alla parmigiana. Anche un vegetariano mangia biada da come me sì toglie delle gran soddisfazioni qui!
Papo, sono arrivato fino a qui stamattina prima della doccia e poi di corsa a scuola e a prendere il treno. Sto andando a fare la quinta presentazione di Bambino Libro in tre giorni. Ora finalmente sono seduto in viaggio da Gela a Ragusa ed ho qualche minuto da investire da soli io e Te per poterti scrivere.
Eravamo rimasti domenica scorsa a Lettera 360 che per me è la Lettera definitiva, la Lettera del punto di svolta, la Lettera che spiega il Percorso e traccia in terra la linea della Serenità. Ti ho ritrovato per l’ennesima volta qui in Sicilia nell’incontro con un novello pittore di 78 anni che dipinge illuminato fa una Luce Divina. Sono settimane molto intense e frenetiche queste ultime, spesso in giro per l’Italia e da Pordenone a Catania ho continuato a viverti negli occhi, nelle domande e nei bei musi pieni d’attesa e di speranza di tutti i ragazzini che ho incontrato.
Ieri sera la presentazione più dura di sempre di queste prime 25. Gela, saletta parrocchiale un’ottantina di persone, per lo più anziane. Le persone avanti negli anni riscontro che non la riescono a cogliere e capire la Tua Rivoluzione d’Amore. Cedono il fianco alla desolazione e alla tristezza. Io non ho bisogno di questo. Io avevo bisogno di state meglio che potevo ed ora ho bisogno di stare bene. Tiziana, la relatrice, fa una bellissima presentazione, romantica, poetica e cazzuta! Gli astanti, Papo, sono quelli che stanno di fronte a chi parla, ci rimangono di stucco, con mandibola slegata e lacrimuccia. Loro!!? Ed io cosa dovrei fare allora!!? Abbiamo scritto insieme un Libro che a detta di chiunque ha del sale in zucca ed un paio di battiti nel cuore è di una bellezza e completezza di Emozioni Straordinaria! Ha un unico limite ed un’unica controindicazione questo Libro… è una storia vera. Guardo Tiziana, guardo tutti e la Tua Luce arma la mia bocca: “Minchia!”. Dico “Minchia!”. Papo, proferisco l’unica parola possibile: “Minchia!”. Un “Minchia” che è complimento e ringraziamento per Tiziana per quanto ha colto della nostra Storia e un “Minchia” per dare una scossa vitale agli astanti.
I ragazzi al liceo a Catania e oggi alle medie a Gela sono stati Fantasci! La Tua Freschezza Prorompente, propria della gioventù, è alla portata di tutti ma non è immediata, non è così semplice nascere, vivere, morire e continuare a vivere da SuperEroi. Tu ce l’hai fatta con la naturalezza e la fluidità con la quale il fiume solca, scava, modella e nutre la montagna. Noi lungo il percorso di questo tuo scrosciare e imperversare non possiamo far altro che ammirati ed imparare la vita.
Devo ancora raccontarti de “La Fisica dell’anima” e del secondo round con Costanzo. Devo raccontarti di questa tre giorni in Sicilia così densa. Ragusa, devo scendere dal treno. Senti queste Papo:

Ieri Totta aveva la febbre ed ovviamente era calda. Deve essersi sentita dire parecchie volte durante il giorno “Sei calda”, perché poco fa, giocando, le ho sentito le mani che erano molto fredde e le ho detto: “Totta hai le mani ghiacciate!”. Per tutta risposta mi fa: “Meglio! Almeno le mani non hanno la febbre!”.

Papo, la tisana rovesciata e i cuccioli…
Antefatto: a tavola hai sempre avito il brutto vizio di spostarti il piatto da davanti ed essendo pure maldestro il più delle volte combinavi pasticci. Una volta, avevi quattro anni, rammaricato ti dissi: “E dai Papo, hai fame, vuoi mangiare presto e va che casini che combini…”. Ti alzasti e mi venisti incontro col Tuo solito cipiglio da sindacalista e mi facesti: “Papà tu non lo sai che i cuccioli sono piccoli ed ogni tanto si sbagliano e rovesciano le cose… Non lo fanno mica apposta! I cuccioli si sbagliano perché sono cuccioli. E allora tu non ti devi arrabbiare con me che sono un cucciolo!”.

Papo e la digestione davanti…
“Papo ma se mangi il cioccolato poi ti brucia il culetto come ieri…” ti dico. “Ma no papà non ti preoccupare che io il cioccolato lo digerisco solo davanti!”.

Questo è il nostro Tesoro, i ragazzi di Catania, di Gela e settimana scorsa a Sacile lo hanno capito al volo e sono diventati tuoi amici! In decine su Libri e su fogli hanno voluto la Tua dedica coi Tuoi timbri.
Grazie!
Papà

25 ottobre 2017

Lettera 361

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INSIEME MA AD OGNUNO LA SUA MISSIONE!

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