Tra Cane e Randagio c’è un Sogno da Inventare

 

 

Ciao Papo,
ciao Bel Muso! Guardati qui con la Tua Fidanzata! Sai che spesso me la porto a correre nel bosco e al parco? Certo che lo sai! Di tanto in tanto ce la lasci qualche Piumetta, soprattutto quando sono smarrito ed ho bisogno di capire se la direzione è giusta. L’hai già capito da come pigio coi polpastrelli sulla tastiera che oggi è giorno di Randagio? Ma prima ti voglio raccontare chi è il Cane, questa la scrissi quasi vent’anni fa, osservando Mendy:
 
IL CANE E’ UN ESSERE SUPERIORE,
CI CURA CON DOLCEZZA SENZA FARCI AVVEDERE
D’ESSERE LUI A VEGLIARE SU DI NOI.
E NOI, ILLUSI BABBIONI, LO PORTIAMO A SPASSO
CONVINTI D’ESSERE PROPRIO NOI AD AVER CURA DI LUI.
MA LUI E’ GIA’ STATO UOMO, LUI HA GIA’ VIAGGIATO,
HA GIA’ VISITATO I POSTI DOVE LO PORTIAMO,
E NON CE LO DICE, NON CE LO FA CAPIRE
PER NON TOGLIERCI IL GUSTO DELLA SORPRESA
DI ANDARE IN UN POSTO NUOVO.
PENSIAMO SENZA ALCUN DUBBIO,
ANZI SENZA NEMMENO PORCI DUBBI, D’ESSERE PIU’ EVOLUTI
PERCHE’ NOI SI PARLA, NOI SI PENSA, EHI, EHI!!?
LUI SI ESPRIME E SI FA CAPIRE PUR NON PARLANDO,
PUR NON POTENDO AFFERRARE,
PUR NON SCRIVENDO!!
ED ALLORA CHI E’ L’ESSERE SUPERIORE,
FORSE NOI, FORSE L’UOMO!?
IL CANE E’ GIA’ STATO UOMO,
E’ CHIARO LO SI VEDE DAL BENE CHE CI SERBA ANCHE SE SA
CHE POTREBBE ESSERE TRADITO E ABBANDONATO,
LO SI NOTA DA COME ABBRACCIA LA NOSTRA SORTE
ACCETTANDO I NOSTRI SCONFORTI E LE NOSTRE ANSIE,
LUI GIA’ SA’, GUARDA PIGRO, SORVEGLIA PLACIDO E NON SI SCOMPONE, MA MEDITA E DORME.
LUI GIA’ SA CHE ANCHE NOI ERAVAMO SASSI,
SIAMO UOMINI E FORSE DIVENTEREMO CANI.
 
Papo, la vita è proprio strana, alle volte trasforma il Cane in Randagio, o forse coabitavano in due stanze affianco nella stessa Anima ma non sapevano niente uno e dell’altro…
 
Regala o ruba l’Amore il Randagio e poi a cuccia.
Niente merda sporca che rovina cose belle.
Vita che ballava nel cuore, viva e felice, in contatto con l’Infinito.
Solo il Randagio non ha diritto ad avvicinarsi troppo a ciò che non è suo,
perché deve ricordarsi d’essere Cane.
Si spezza la schiena e sloga la vita ma lontano da dove diventa insidia,
nulla è suo, il Randagio è ma non ha,
se non i ricordi e una proiezione futura,
intanto non esiste,
è solo una bellissima emozione che riempie dentro o scava spaventose voragini.
Riconosce al volo chi è del suo branco,
lo difende, lo protegge come può,
ha lo stomaco vuoto, le zampe affaticate, ma sorride,
combatte correndo, strappando sorrisi,
anche se si porta dentro un pesante carico di dolori,
spariscono tutti, ogni volta che soffia un Ciuffo di Cielo.
 
Papo, tutto cambia, alle volte senza nemmeno saperselo spiegare, semplicemente perché si Sente d’avere un nuovo sogno da inventare…
 
Ci siamo incontrati un giorno, per caso.
Ci siamo guardati curiosi, forse ci siamo sorrisi.
Occhi scuri, capelli scuri
dritti e in ordine i tuoi
ricci e sempre spettinati i miei.
Ci siamo annusati una sera, dentro un portone
Ci siamo amati poco dopo, sopra il sedile.
Non era per gioco e non era sul serio,
ma è sempre stato vero, solo e sempre quello.
Niente promesse e niente bugie
Solo pelle e labbra, le tue sulle mie.
Momenti infiniti a guardarci nell’anima
A sentirci respirare e perderci dentro quei respiri.
Un gioco, una sfida, un continuo inventarsi
ogni giorno, per capirsi, ritrovarsi e mai stancarsi.
Tu con i tuoi mostri e il tuo passato da scordare,
io con le mie paure e una vita da ricostruire.
La tua voglia e la tua forza,
La mia voglia e la mia forza.
I nostri sogni strambi, i progetti da inventare,
quanto abbiamo camminato
e quanto ancora c’è da fare!
Un continuo imparare, insieme per capire
per non accontentarsi e continuare a godere
della vita, del sogno e del divenire.
E ancora, sempre, la necessità di toccarsi e abbracciarsi,
di annusarsi e guardarsi a fondo per ritrovarsi
pelle contro pelle, occhi dentro gli occhi.
Un giorno ancora, un domani da aspettare
E non siamo più soli, c’è un nuovo sogno da inventare.
 
Ciao Sogno da Inventare!
Mamma, ohps Papà
16 gennaio 2018

Lettera 425

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