Aria di vacanza

 

 

Ciao Papo,
ieri l’altro siamo stati a pranzo a casa di Enzo, O’ Professor, insegna all’università navale qui a Napoli, è un caro amico di Robertone, mi sta molto simpatico perché come Te e me ha ben calibrate le rotelle fuori posto. Ci ha portato a piedi sotto il sole cocente al mare a Torre Annunziata, stesso paese da dove eravamo partiti, ma ora che siamo arrivati, in prossimità di Vafammoc. Finalmente approdiamo alla spiaggia libera, una bagnante indigena ci mette subito a nostro agio, sciogliendo ogni dubbio riguardo possibilità e apprezzamento della presenza dei cani all’urlo: “Uá, mo’ pur i cazz di can ‘n copp a spiagg…”. A dispetto dell’accoglienza in livrea e guanti bianchi Luna e Orsù stanno liberi, si divertono e ricevono complimenti da tutti. Ritorno molto più corto via mare e a casa sua Enzo ci ha preparato i paccheri con i pomodori San Marzano. La particolarità della ricetta sta nel fatto che viene preparata senza acqua, mettendo insieme sin dall’inizio in pentola: strati di pasta e strati di pomodori.
Ieri mattina Totta, Mamma, Luna ed io siamo stati a fare la spesa per il ristorante di Nives con lei, Gerardo e Orsù, il loro cane. Tutti nella nostra macchina, spesa per compresa, eravamo sommersi da confezioni, pacchi e pacchetti. Ci siamo divertiti a fare ‘sta simpatica avventura strampalata. A nostra misura di allegri Minchioni. Poi ci siamo mangiati una Pizza che era una Poesia. Totta ha scoperto che le piace il baccalà fritto, “E’ come i bastoncini Findus ma è molto più buono!” dice. Riposino e poi siamo andati a visitare Napoli sotterranea. Questo per davvero molto interessante e avventuroso! Ti sarebbe proprio piaciuto un sacco! Pozzi d’acqua sotterranei, cunicoli, secoli di storia che si sviluppano uno sull’altro. Totta è stata uno spasso nel pezzo finale in un cunicolo parecchio angusto, completamente buio, da farsi con in mano una candela. Oggi, come t’ho scritto prima, siamo stati in cima al Vesuvio, proprio sopra al cratere. La guida ci ha raccontato delle cose interessantissime su lava e affini, pure questo ti sarebbe piaciuto un sacco. Saremmo saliti su come sempre col nostro passeggione o con te in spagoletta, la salita non era lunghissima ma intensa e sotto il sole cocente, a scendere ho preso Luna in braccio per non farle ustionare i polpastrelli. Te la tratto bene la Tua fidanzata! Devi vedere che brava in questa vacanza, ha imparato a convivere in casa coi gatti, prima a Taranto da Gippy ed ora a Napoli da Nives. Ci siamo fatti delle gran risate con un’autista del servizio navetta che sulle prime m’era sembrato scorbutico, poi è risultato essere un simpaticone! Mi ha fatto tornare in mente la vacanza di due anni fa, quando il meteo ci ha portato dai confini con l’Austria alla Maremma. Appena arrivati in campeggio ebbi l’onore di conoscere l’Esimio Sig. Tonino, subito assurto a mio Mito Assoluto! Da prima mi parcheggiai bello bello all’ombra ad un metro e mezzo da una roulotte stanziale e al grido di: “Giovaneee, ma la dobbiamo farla morire a questa povera donna!!?” e mi mise nella condizione di dovermi spostare. Sulle prime ammetto il rapporto, vicendevolmente, non cominciò nel migliore dei modi. Poi tornò a dare un occhio per vedere come mi ero sistemato e Luna gli abbaiò, al che mi giocai un: “Luna, statt citt!” riconoscendo l’idioma il Sig. Tonino si sciolse in un brodo di giuggiole: “Di a dove sei tu?” mi fece, “Mia mamma è di Taranto, anche lei è pugliese di lì vicino vero?” gli risposi. “No! Di Venosa, Potenza, Basilicata ma sto a Baggio (quartiere di Milano) da cinquant’ann!” che da Taranto a Venosa 146 chilomtr stonn… si sente che ha perso l’accento… io dati i modi alla Clint Eastwood del Tavoliere pensavo fosse di Trinitapoli, città western pugliese… mentre facevo le mie congetture riprese la parola Mr. Tonino: “Noi siamo a 15 anni che veniamo a qua. Ad aprile ce ne veniamo, apriamo tutto, ci sediamo e mangiamo fino a ottobre! E che dobbiamo fare!!?”. Con le lacrime agli occhi tra il ridere e un pizzico di malinconia non potei che ammettere: Terroni maledetti (Cit. Lino Banfi) se non ci foste, bisognerebbe inventarvi!
Dopo il Vesuvio Totta voleva farsi un bagno e siamo andati in una località carina nella quale però non amano molto i cani, dopo una decina di spiagge abbiamo finalmente trovato quella che ha fatto uno strappo ed ha accolto Luna. Totta ed io bagnetto, tuffi, capriole, apnee, Luna al riparo sotto sdraio, sotto Mamma che legge, sotto all’ombrellone. L’idillio dura meno di mezz’ora a Totta viene un violento attacco di cacca ma non riesce a liberarsi. Confessa che sono tre o quattro giorni che non la fa, probabilmente ha influito il mangiare praticamente sempre fuori e per lo più pasta, pizza e pane. Recuperiamo tutto e torniamo in città, farmacia, peretta, lacrime, grida, paura, un parto, povera piccola che dolore… altra farmacia, altra peretta… quattro ore di supplizio, cinque perette e finalmente ha fatto il colpo di bazooka come dice lei. Market, succo di frutta e uva senza i nocciolini, poi giretto coi cani e finalmente doccia e relax insieme a Te. Niente di speciale né di eclatante, robe che capitano di qua dall’Infinito.

A volte mi sembra di non farcela perché quelle pareti già strettissime sembrano comprimersi e schiacciarmi ma ci passiamo anche noi tutti i santi giorni, più volte al giorno, proprio come faceva il pozzaro. Domani ti racconto della leggenda del pozzaro o Municiello.
Papà

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