Chi siamo noi?

 

Ciao Papo,

ti ricordi quando le nostre preoccupazioni nonostante la spada di Damocle sulle nostre teste, no, non la tua e nemmeno quella di Totta, quella della Mamma e la mia, erano le stesse di tutti? Solo che noi gli si riusciva a dare il giusto peso. Come fa a lamentarsi con me la gente Papo? Devo trattarla di merda? Dicono dicono ma lamentarsi delle cazzate quotidiane è sport nazionale. Papo, ti ricordi la vita di noi quattro che nonostante tutto era fatta delle piccole cagate quotidiane? Ti ricordi quando Luna ha mangiato il pollo?
Tutto è bene quel che finisce bene, meglio ancora è quel che finisce in una solenne cagata! Mi spiego meglio: per non farci mancare niente, non bastasse il fatto che siamo la famiglia del cardiopalma, oggi il pranzo domenicale è finito in uno psicodramma demenziale.
La zia a dieta mangia il pollo, ne approfittano anche i bambini. Ad un tratto dal piatto del più piccolo sparisce la coscia mentre i tre più grandi la hanno ancora intera. “Che voracità Diedo! Dov’è finito il pollo!!?”. Diedo tutto tronfio: “L’ho dato a Luna!”. Se c’è una cosa che per i cani può essere letale sono proprio le ossa del pollo perché possono bucare l’intestino… Panico! Subito sedato da un paio di chiamate alle cliniche veterinarie, rx di corsa alla clinica veterinaria di San Siro, ho scelto questa tra le due perché pensavo avessero pronta la polenta (poi si capisce), ah, per la fredda cronaca a Diedo ho già fatto il regalo della laurea: 120€ di radiografia all’addome della cana… a suo tempo la impacchetterò per benino! E fortunatamente la rx evidenzia che Luna ha triturato per bene l’osso, polenta abbondante stasera e domani da mangiare per rivestire le pareti dell’intestino e proteggerle ed il tutto si risolverà in una solenne e fragorosa cagata!
Tu invece Papo ci hai salutato per sempre per una fragorosa cagata che ti scappava… mi hanno detto che quella mattina hai sentito qualcosa dentro te che non andava e sei venuto a cercarmi… io penso solo che ti scappava la cacca e sei uno zuccone, morto da libero, allegro, contento e spensierato, mai malato.
Nei tre momenti cruciali della tua vita nascita in arresto cardiaco, sincope ad Amsterdam e morte io non riesco a spiegarmi perché eravamo te ed io, solo io, non altri di famiglia, io, solo e sempre io. Il fato, il caso, il destino, il salamadonna, le regole del Caos, dio, la Formula Magica della Lasagna chi lo sa perché? Che senso c’è? Cosa devo capire? Storie di anime ma come deve evolvere la mia? Cosa devo dire a Totta e alla Mamma per rincuorarle? Almeno qualche momento di guerra se lo sono risparmiate. Chi sono io Papo? Tu chi sei? Siamo la stessa anima? Ero semplicemente quello più forte che cercavi per tenerti in braccio? Perché mi somigliavi così tanto nell’aspetto, nel carattere, nei modi di fare, nell’allegra minchionaggine?
Non so darmi risposte Papo. So solo che per tutti questi motivi sono quello che deve raccontare la tua storia, fino al giorno che ti riabbraccerò e capirò chi siamo.
Papà

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2 Comments

  1. Sabrina ha detto:

    Caro Andrea credo che tu sia un padre in cerca di risposte che forse non avrai in questa dimensione. Le tue lettere a Papo prendono tutte le sfumature dell’animo umano a cui mescoli ironia e sarcasmo. Tu sei così un padre che ha perso un pezzo del suo cuore e stai muovendo persone e cuori e non è una cosa da poco in una società dove regnano egoismo ed opportunismo. E questa è una grande missione che Papo ti ha lasciato tirare fuori il meglio delle persone. Perché tu? Non lo so. Perché la tua famiglia? Non lo so. Ma sono sicura che un giorno come scrivi avrai le risposte. Un abbraccio a te ed alla tua famiglia Sabrina Ambrosi.

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