La monogamia è una malattia

Ciao Papo,
quante altre lettere dovrò scrivere per essere cagato da qualcuno di importante che faccia arrivare la tua storia a Feltrinelli e Hollywood? A Vecchioni devo scrivere io! A Feltrinelli devo scrivere io! Serve una strategia condivisa tra me e tutti quelli che mi seguono che devo coordinare io! Papone mio bello, ma sai il cazzo che me ne frega…!!? Io tutte le notti ti scrivo e ti sto vicino e mi basta! Dentro me spinge forte quella voglia di mollare tutto e cambiare vita ma per fortuna la mamma, Totta e i Custodi di Musica, Lettere, Blog e Soggetto per il tuo film mi ricordano che la tua storia ci insegna a non avere fretta, se non si tratta di dover cagare, ma questo te lo racconto domani. Papo, questi non lo sanno che per tre anni ho fatto Forrest Gump correndo sei giorni su sette. Questi non lo sanno che tutti dicono “Bellissimo il vecchio furgoncino Bully Volkswagen!” ma io da giovane me lo sono comprato con i primi stipendi. Papo, non vado avanti perché se no sembra che mi voglio fare bello, ma questi non lo sanno quanto è dura la mia testa e quanta costanza riesco a mettere nelle cose. E questa volta non raggiungerò un grande traguardo in pochi anni e poi siccome l’avevo preso troppo di petto mi verrà a noia. Questa volta almeno almeno entrerò nel Guinness dei primati perché ti scriverò una lettera al giorno fin quando campo. Pensano scherzi… Pensano mi faccia star male scriverti ogni notte… Papo, il senso e la grandezza di quello che stiamo facendo si vedrà tra uno, due, cinque, dieci, venti, trent’anni o forse quarant’anni, io non ho fretta. Tu non avevi mai fretta, tu amavi il relax e nella rilassatezza uscivano i tuoi colpi di Genio! Eri come Massimo Troisi, stesse Intuizioni Geniali, stesso Genio Comico, stesso bisogno di rilassarsi, anche lui cardiopatico, anche lui morto troppo giovane, a 41 anni, la mia attuale età. Raccontavano in un documentario sulla vita di Massimo che aveva proprio bisogno di casa sua, un po’ per pigrizia ed un po’ per i limiti fisici che la cardiopatia gli imponeva. A stare troppo in giro il suo cuore sofferente accusava il colpo e così morì, per concludere le riprese de “Il postino”. Come te, Papo, che stavi di un bene a casa tua, coi tuoi giochi, con le tue storie, coi tuoi film, coi tuoi immensi piatti di pasta. Com’era bella la nostra vita quando eri qui con noi! Com’era felice la nostra vita di coppia, tanto che ci feci un pezzo per il cabaret.

“Le cose della mia vita sono il pezzo comico che mi viene meglio!”.
“Tra il faceto e il faceto ho scritto ‘sta cosa che magari torna utile al serio. Non so se c’è un valore artistico dentro, non mi interessa, non mi servono commenti, dovrei essere sicuro da me di ciò che scrivo e faccio, spero vi faccia sorridere e vi torni buona!
La Monogamia è una malattia!
Lo dico con serena convinzione. Fatevene una ragione!
Non è né sano né normale trascorrere tutta la vita da soli insieme ad un’altra, sempre la stessa, persona.
Malattia che si tiene a bada, dico la mia visto che ne sono affetto da 16 anni, applicando regolarmente queste semplici pratiche:
– Evolvendosi in almeno 3 Pecorine da 1/4 d’ora cadauna (o altre evoluzioni sessuali) la settimana, ovviamente con il proprio partner, con altri non vale!
– Applicando realismo ed ironia per la propria dannata condizione, l’ipocrisia e la gelosia sono i peggiori nemici dello stare bene insieme.
– Guardando, ogni qualvolta l’occhio ci cade, tette e culi delle altre donne (io purtroppo vivo la malattia solo dal lato maschile della coppia essendo un fallo munito), alla bisogna e “in quei giorni lì” ricorrendo all’antica arte della pippa, vagando col pensiero per i monti di pube di amiche e conoscenti. Scemato il “Delirio penis”, tornerete a voi con un pizzichino di senso di colpetta che vi farà fare le fusa alla vostra dolce metà…
– Coltivando passioni comuni, dividendosi compiti e non scaricando tutto sul partner!
– Essendo il più possibile amici e confidenti, a chi dovete raccontare le vostre cose se non a quel grizzly che vi ritrovate in casa!!? Però non esagerate, grizzly è grizzly ma anche organismo mononeuronico, un paio di cose la settimana gli riesce di tenere a mente, accontentatevi! Dice il Saggio: “Chi si accontenta gode!”.
– Dopo che si hanno figli, continuando a coltivare la propria intimità! Le 3 Pecorine settimanali sono sempre di rigore, mi raccomando non sgarrate!
– Ridendo e scherzando insieme, prendersi per il culo è la cosa più soave che si possa fare!
– Limonando ad occhi chiusi, come da ragazzi sulle panchine al parco, almeno una volta la settimana, meglio se succede spontaneamente, ma esporre in sala, che punta sul divano, una segnaletica luminosa con luci ad intermittenza va bene uguale!
– Essendo di stimolo uno per l’altra! Una coppia “+ +” che si dà l’un l’altra la carica! Le coppie “+ -” e peggio ancora le “- -” si scaricano presto!
– Lavandosi, eh, sì caro il mio mazza guarnito! Noi maschi più puzziamo e più ci sentiamo uomini ma un minimo di appeal è bene conservarlo! A lei piacciono quei mezzi finocchietti dal trittico sottovuoto tipo Di Caprio, di tanto in tanto raditi e sgrassati.
– Abituandosi a non abituarsi. Le cose belle, sane, buone, saporite è bene ci stupiscano ogni volta che si fanno! Se si hanno bimbi si è molto agevolati in ciò!
– Limitando i richiami della foresta alla pizza con birra settimanale. Entrare in contatto col tuo stato primitivo, a botte di rutti e scoregge, è direttamente proporzionale alla tua gioia primordiale quanto al suo calo del desiderio…
Non so se c’è una sola parola che esprima tutta ‘sta roba, forse amore, o forse un mix tra: amore, amicizia, passione, rispetto. Boh, so solo che voglio continuare a curarmi insieme alla mia Morbidezze!”.

lett-62

Niente a che fare col tuo e col Genio di Troisi, solo una roba simpatica di uno cui piace raccontare storie.
Papo, com’è più facile la vita da quando non ci sei più, non ci sono più stress, nessuna preoccupazione, niente voglie.
Sono riuscito a vederti l’altra sera nel dormiveglia, un semplice esercizio, pensare alle cose che facevi, alla tua faccia sorridente, alla tua voce. Sei apparso per un secondo, mi sono svegliato di soprassalto perché finalmente eri tornato. Mi sono svegliato felice ma niente, eravamo ancora separati. Però è stato bellissimo!

Stasera ci riprovo, ciao!
Papà

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