Io ammazzo tutti quelli CATTIVI

Ciao Papo,
anche oggi non ti scrivo proprio quello che desidero scriverti da un paio di giorni, perché gli eventi si sorpassano, e dò la precedenza a ciò che accade a caldo. Ma domani prometto che scrivo quello che avevo in mente di scriverti.
Non so cosa sto facendo, non ho una strategia vincente, non l’ho mai avuta e in questo momento non c’è proprio strategia, non so nemmeno se sto consumando contatti, orecchie e sensibilità che potrebbero “tornarci utili” più avanti. Io per ora scrivo ogni notte e, visto che il folto seguito di persone a quello che scrivo è nato spontaneamente, dalle persone stesse che leggono, sto tirando in mezzo quanta più gente possibile per raccontare la nostra storia. C’è il mio profilo feisbuk che è pubblico e ci sono 4 chat uozzap: famiglia, cugini, scuola, amici. Ogni giorno non so quante persone ma almeno un paio di centinaia leggono quel che ti scrivo. I commenti sono i più disparati, alcuni mi fanno sorridere perché mi prendono quasi per un Guru, la gente è strana forte… Non so se hanno capito che sono solo uno che passa le notti sveglio, carico di dolore e rabbia e, non sapendo dove andare a sbattere la testa, prova a capire quel che sente, e scrive cercando, se non una soluzione, almeno un percorso. Di giorno sono una specie di zombie che si porta avanti a stento e fa una fatica dell’accidenti a concentrarsi in qualsiasi cosa. Guardo il monitor del pc al lavoro e mi domando: “Ma che cazzo sto facendo!? Ma sono ancora qui? Papo dov’è!!? Devo correre a cercarlo!”. Ma tu non ci sei, né di giorno, né di notte. È troppo dura vivere senza orizzonti. Quando perdi un figlio, perdi la speranza di fare qualcosa per qualcuno, perdi la speranza nel futuro, vedi solo il buio pesto che senti dentro, intorno e addosso. Perdi… Non hai perso niente… È morto. E qualcosa di te, grande o piccolo, per quanto tu lo riesca ad arginare, è morto per sempre insieme a lui.
Scrivo, il mio ego non ha più bisogno di compiacersi, non brama approvazione, non cerca soddisfazione. Il flusso delle mie parole non è guidato né dal mio talento né dall’estro di Papo, ma da un bisogno atavico che grida muto il suo dolore e la sua rabbia. Un bisogno che cerca spiragli di vita nell’impermeabilità del cemento, un bisogno alla ricerca di un solo ed unico volto tra miliardi di persone, un bisogno che brama briciole di tempo da trascorrere ancora insieme al mio “bambino” per sempre. La foto di ieri, della sesta lettera a Papo, risale ad uno dei 4 “Spettacoli del cuore” del Doc Terranova che abbiamo organizzato con l’Associazione “Davide il Drago”. Grazie a questa iniziativa riuscimmo ad informare e ad avere come spettatori 2.000 persone, e a cardio-proteggere il comune di Bollate con 20 defibrillatori. Una delle tante eredità tangibili che Papo ci ha lasciato. Ma sai, Papo, che gran cazzo me ne fotte… Anzi mi fa ancora più incazzare! Tutto quello che abbiamo fatto per crearti intorno un campo di Amore, Forza e Perizia Medico Scientifica, mandato a puttane dalla distrazione di qualche secondo, duecento metri di leggera salita in bici con latte e qualche boccone di brioches sullo stomaco, lo stimolo della cacca e boom, il cuore a 150 battiti, la tragedia. Dicono di togliermeli dalla testa, si chiamano “Pensieri antagonisti”, fanno solo male, ti rodono e divorano il cervello e ti straziano le carni. Poteva succedere in ogni momento, di notte nel sonno, comodo sul divano a guardare un film. Era un dannato cuore fatto così. Realizzo che, per come è andata a finire, hai sempre vissuto appeso ad un sottilissimo filo ed ogni tuo gesto, miliardi di gesti armoniosi e atletici; ogni tuo sorriso, miliardi di sorrisi; ogni tua battuta, miliardi di battute; tutta la tua vitalità e la tua spensierata voglia di vivere, acquistano un valore che va oltre qualsiasi impresa umana a cui io potessi assistere. Eri e volevi essere solo un bambino. Sei stato il più straordinario bambino che potessimo conoscere. Insieme alla tua sorellina, che nei miei pensieri sembra in disparte, ma è il centro e fulcro della nostra vita. Non ci fosse Totta, sarebbe tutto finito. Devi vedere, Papo, come ci fa ridere Totta, come imita bene la risata al rallentatore del bradipo di Zootropolis. Sta facendo per due bambini in uno. E quando ci piglia lo scoramento, è lei che ci abbraccia e ci tira su. Non lo deve fare, e io e la mamma stiamo molto attenti a non cedere davanti a lei, perché lei è una bimba di 7 anni e deve vivere da bimba della sua età; non deve farsi lei carico di problemi che nemmeno il più saggio tra gli adulti sa affrontare. Ma Totta è così incredibilmente Saggia che si sta godendo la sua età e cerca di continuo amici con cui giocare.
Perché tutto sommato sono forte anche in questo momento così drammatico pur non avendo nessuna fede? Perché Credo! Credo in te Papo! Siamo stati insieme per 10 anni e io ho conosciuto il tuo Spirito, la tua Forza e il tuo Coraggio! In 125 centimetri per 23 chili, con un cuore mezzo scassato e mezzo di sasso, avevi più Inventiva, Voglia, Energia ed Entusiasmo di una mandria di bufali. Vanno bene i bufali, Papo, o preferisci un altro animale? Sceglilo tu che li conosci bene! Non puoi che essere in una realtà nella quale stai bene e ti diverti come un matto Amore mio Bello!
Non credo niente e in niente, solo in Papo e Totta e, alla resa dei conti, nella vita da questa parte dell’infinito si tratta solo di avere culo senza senso e senza merito. Ma la mia famiglia riesce ad andare avanti grazie al Merito con cui ha vissuto e vive.

Ciao bello, passa a salutare quando vuoi se non sei troppo di corsa!
Papà

Testo della foto se non si riuscisse a leggere:
Io ammazzo tutti quelli CATTIVI: Matteo Renzi, L’ISIS, Il presidente della Corea del nord,
Trump, Nonna. (La nonna, non portandolo a comprate le carte Pokemon all’uscita dal centro estivo, è annoverata tra i grandi cattivi del nostro tempo. Ovviamente, manco a dirlo, questo disegno era uno scherzo per la nonna, e come sempre Papo ci ha spiazzato e divertito per la sua Genialità).

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